Tristezza
La guerra ha rubato la mia infanzia,
e spento i miei sogni di bambino,
da grande ho cercato l’amicizia,
che ha condizionato il mio destino.
D’amici veri o presunti tali,
buoni ne ho avuti, altri casuali,
l’amicizia, bene e male perenne,
agita il cuor di uomini e di donne.
Silvia l’ho conosciuta un giorno al mare,
era d’una bellezza prorompente,
poco esperta, rischiava d’annegare,
ci siamo uniti dopo l’incidente.
Da quell’amor, sbocciato a prima vista,
è nata una coppia di gemelli,
siamo felici in quattro, è sempre festa,
godiam di loro gli attimi più belli.
Ma la felicità non durò a lungo,
Silvia è cambiata, non è più la stessa.
non da risposte a ciò che io le pongo,
anche il pianto dei suoi figli la stressa.
Di un altro uomo forse è innamorata,
non ha nemmeno cura dei gemelli,
l’ho implorata, da casa se ne andata,
se ne vanno con lei gli anni più belli.
Matteo e Roberta chiedono notizie
“Torna mamma, di te abbiam bisogno,
ci hai dato vita, ti diciamo grazie,
se torni rivivremo il nostro sogno.”
Il richiamo rimane inascoltato,
non ho nessuno accanto, sono solo,
anche gli amici m’hanno abbandonato,
da casa è volato l’usignolo.
Mi son fidato troppo degli amici,
la lealtà d’ognuno ho messo in dubbio,
non ricordano più giorni felici,
cercavo aiuto, nulla ho avuto in cambio.
Ora faccio il papà a tempo pieno,
Silvia dalla mia mente già svanisce,
ho immunizzato tutto il suo veleno,
non torna più, la favola finisce.
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