La storia di Aldo
Il pallone volò oltre la rete,
Aldo si mosse per recuperarlo,
disse fra se: “Tra un po’ mi cercherete”
lui non tornò ed andarono a cercarlo.
Aldo è scomparso, di lui non c’è più traccia,
prende subito corpo il rapimento,
nei suoi cari subentra lo sgomento.
“E nascosto? Qualcuno lo minaccia?”
Aldo più non si trova il tempo passa,
tra i suoi amici, l’atmosfera è triste,
poi la voce sul rapimento cessa,
le domande, non trovano risposte.
Non ci fu mai richiesta di denaro,
fu scartata l’ipotesi estorsione,
si spera che il finale non sia amaro,
il caso, resta senza soluzione.
Qualcuno bussa un giorno alla mia porta,
è Aldo che ritorna dal passato.
“Caro figlio, la nostalgia ti porta?”
“La mia vera famiglia ho rintracciato.”
“Papà, ho sempre odiato l’adozione,
non scorre il sangue tuo nelle mie vene,
sono sparito, cercavo le persone,
che sempre m’han negato il loro bene.
Ho vissuto coi miei questi tre anni,
mio padre, entrava e usciva di prigione,
la mamma oberata di malanni,
da loro, mai un sorriso, un emozione.
Il mio scopo? Salvare la famiglia,
ma ogni tentativo è andato a vuoto,
vivevano la vita senza voglia,
perciò ho piantato tutto e son tornato.
Per esser diventato quel che sono,
ho seguito i tuoi saggi insegnamenti,
so, c’hai sofferto, chiedo il tuo perdono,
sarai il mio vero papà d’ora in avanti”.
Padre e figlio son stretti in un abbraccio,
“Papà ho trovato ciò che avevo perso,
rispetto e stima, io non li commercio,
col passato ho chiuso ormai il discorso.
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