Il nonno
L’avevano un po’ preso sottogamba,
l’esperimento ch’è finito male,
ma s’erano seduti su una bomba,
il Covid invisibile e mortale.
La pandemia c’ha colti di sorpresa,
per di più totalmente impreparati
la cura contro il virus ch’hanno preso,
non ha prodotto esiti sperati.
Ora al contagio non si pone un freno,
se non ti copri, è facile infettarsi,
non c’è vaccino, non puoi star sereno,
è sempre più difficile curarsi.
Il nonno è una presenza assai speciale,
a lui confido tutti i miei problemi,
se son depresso aiuta il mio morale,
la sua vita ricalca vecchi schemi.
Malgrado le dovute precauzioni,
anche il nonno ha subito l’infezione.
“Cari, è finita, non vivrò un domani”,
si legge in viso la disperazione.
Da quando il nonno s’è ricoverato,
ci siam sentiti solo i primi giorni,
purtroppo è un periodo travagliato,
siamo in pena, sperando che ritorni.
Tra le classi d’età, la più colpita,
e quella degli anziani, i più indifesi,
struggente istituzione decimata,
tanto amati, quanto vilipesi.
Non squilla più il telefono del nonno
malgrado i tentativi messi in atto,
aspettiamo con ansia il suo ritorno
adesso, non sappiam che fine ha fatto.
Dopo straziante attesa torna il nonno,
con l’aria di scappa dall’inferno,
ha vinto il virus con tenacia e impegno,
bisogna ringraziare il Padreterno.
“La morte m’ha tenuto compagnia,
vieni con me diceva, è un breve viaggio,
la sua mano ghermiva già la mia,
ho respinto il suo assalto con coraggio”.
“Cantar vittoria è presto mi diceva,
ovunque andrai io ti sarò vicina,
era la vita mia ciò che voleva.
quand’è che questa piaga torna in Cina.?”
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