La Signora in Nero
L’ho vista di sfuggita ad una festa,
era fasciata in un vestito nero,
capelli biondi, in fronte la frangetta,
gli occhi coperti da un occhiale scuro.
L’incedere leggero ed elegante,
un portamento assunto con decoro,
lo sguardo insistente e penetrante,
il color dei suoi occhi? Un bel mistero.
Scoprirle il volto, e vederla in viso,
quando poi ride, coglierne il sorriso,
per me sta diventando un ossessione,
d’allora aspetto sempre un occasione.
Dopo la festa non l’ho più veduta,
l’ho cercata per giorni inutilmente,
cercavo di cacciarla dalla mente,
mi chiedevo se fosse mai esistita.
E passato del tempo da quel giorno,
per un assurdo caso del destino,
l’ho rivista all’ASL di buon mattino,
l’incontro è avvenuto in modo strano.
Ero arrivato a prender il numeretto,
un altro dito cerca insieme il tasto,
arrivo prima, non mi sembra vero,
mi trovavo accanto alla signora in nero.
Preso dal senso di galanteria,
le cedo il numeretto tanto ambito,
lei mi sorride, poi diventa seria,
toglie gli occhiali,libera il suo volto.
E stato tanto grande il mio stupore,
ritrovarmi con Eva, il primo amore,
rivedere i suoi occhi azzurro mare,
da giovane m’han fatto innamorare.
Di colpo ci vediamo ragazzini,
cresciuti insieme ai giochi e ai nostri sogni,
speranze e gioie han scandito i giorni,
della vita che và verso il domani.
Abbiam vissuto un sogno emozionante,
siam figli d’un età che non perdona,
la vita è un romanzo interessante,
che più lo leggi,e tanto t’appassiona.
Le parlo, ma in lei l’amore è spento,
ricordare le crea un gran tormento,
poi giunge un’ altra donna che la bacia,
e sotto braccio se ne vanno via.
Riprendere con lei un buon rapporto,
fù solo parto della fantasia,
il sentimento per lei non è mai morto,
quel tradimento, quanta ipocrisia.
Che finale tremendo a questa storia,
destinata a finire nell’oblio,
m’assale una struggente nostalgia,
incontrarla di nuovo e dirle addio.
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