L’architetto.
Appena nato fu abbandonato,
Giorgio iniziò la vita in un ospizio,
in quello stato non s’è mai adattato,
e qui che la sua storia ebbe inizio.
Fu in quella prigione per bambini,
che ha vissuto fino all’ad0zione,
disegnava palazzi con giardini,
l’architettura è la sua ambizione.
Un pensiero lo tormentava sempre.
“Perché non m’han voluto i genitori?”
il motivo dolente non lo trova,
della vita ha perduto i suoi valori
L’adozione gli cambiò la vita,
ora può diventare un architetto,
nel suo passato è aperta una ferita,
e per rimarginarla è pronto a tutto.
Diventa un architetto assai famoso
coi suoi progetti nascono quartieri,
ora è un imprenditore facoltoso,
cercare i suoi, è il primo dei pensieri.
La ricerca però resta infruttuosa,
questo insuccesso intacca il suo morale,
la crisi depressiva è perniciosa
costringe chi la soffre a viver male.
Non vive con gioia la maggiore età,
lascia la casa, ormai una prigione,
vaga in cerca dei suoi senza una meta,
non li trova, non se ne fà ragione.
Gli affari incominciano ad andar male,
dai soci lui si sente emarginato,
la sua storia finisce sul giornale,
il suo declino è appena iniziato.
Conosce Gloria, nasce un grande amore,
dimentica con lei tormenti e pene.
“Giorgio devi combattere il dolore,
e accetta dalla vita ciò che viene”.
I suoi obiettivi vede naufragare,
lui non ha più la forza di reagire,
l’amata Gloria vede poi partire,
è troppo alto il prezzo da pagare
Mentre s’appresta per andare a letto,
un messaggio attira l’attenzione.
“Giorgio torna da noi, sei bene accetto,
regalaci un ultima emozione”.
Prende la via che aveva abbandonato,
ora i ricordi fuggon dalla mente,
ritorna da chi un giorno l’ha adottato,
ritrova la sua pace finalmente.
Photo by Tima Miroshnichenko