Poesie

Le attenzioni d’una mamma

“Ti prego Silvio, falla divertire,
è sola e devi farle compagnia,
anche lei ha il diritto di gioire,
tra voi rimanga viva l’armonia.”

Con due gemelli, e con il mio lavoro,
mia madre era esclusa dalla mente,
lei mi considerava il suo tesoro,
mi sono comportato da incosciente.

“E’ vero, l’ho parecchio trascurata”
Dissi a Fiamma l’amata mia compagna.
“Tua madre ha aperto il cuor, s’è confidata,
di coccolare i suoi nipoti sogna.”

La chiamo e poi la invito al ristorante,
mi attende come fossi il fidanzato
nel suo abitino rosa, è affascinante,
le sue premure che non ho scordato.

A pranzo mi racconta la sua vita,
scarsa di gioie e sacrifici estremi,
la sua bellezza non è mai sfiorita,
non m’ha parlato mai dei suoi problemi.

E mentre mi parlava al ristorante,
rivivevo le ansie di quel tempo,
io l’allievo, lei la mia insegnante,
è stata una madre vecchio stampo.

“Mamma, il mio rammarico più grande,
per lungo tempo non t’ho mai cercata,
ti prego, non mi fare più domande,
io quella tracotanza l’ho pagata.

Provavo quella strana sensazione,
d’essere solo in mezzo a tanta gente,
nel fisico svuotato di passione,
di chi ha perso qualcosa d’importante.”

“Caro Silvio, che cena deliziosa,
da  tempo aspettavo questo evento,
è stata una serata favolosa,
non ti nascondo i brividi che sento.

Ti prego, ritorniamo un altra volta,
voglio godere una serata intensa,
per qualche ora scordar la realtà,
nei miei riguardi, quasi mai propensa.”

Ma quella cena non ha avuto luogo
mia madre è morta vittima d’un male,
tanti rimpianti e un amaro sfogo,
conseguenza dell’ esito finale.

Dal ristorante mandano una busta,
contenente un assegno e un biglietto.
“Godila coi tuoi cari questa festa,
la vita in me ha spento ogni contatto.”

 

Photo by Álvaro Serrano on Unsplash