Il naufrago
Aggrappato al gommone in mezzo al mare,
era ormai allo stremo delle forze,
ma Gerry non s’è mai lasciato andare,
anche se il mare non da mai certezze.
Gli parve all’improvviso di volare,
venne tirato su da forti braccia,
fu salvato dagli angeli del mare,
son da elogiare per la loro audacia.
Erano un centinaio alla partenza,
li colse all’improvviso un temporale,
a loro fu negata la speranza,
il mare s’è mostrato inospitale,
Gerry rivisse a bordo quei momenti,
parlò della tragedia al comandante,
seppe dei suoi compagni,tutti morti,
e maledisse la cattiva sorte
A bordo della nave il giovanotto,
malgrado il suo presente nebuloso,
a in mente e nel suo cuore un bel progetto,
il ballo un dì lo renderà famoso.
Nell’attesa di essere sbarcati,
Gerry allo scopo d’essere notato,
offre un saggio di balli figurati,
all’equipaggio che lo ha salvato.
Il centro d’accoglienza lo riceve,
si rende conto che dovrà soffrire,
la permanenza lì non sarà breve,
il primo impulso è quello di fuggire.
Un giorno al centro viene intervistato,
da un produttore di tv private,
per Gerry un provino ha organizzato,
le sue peripezie son terminate.
Con la coreografia che ha creato,
ha convinto i suoi estimatori,
ma la celebrità non l’ha cambiato,
li ha racchiusi in se certi valori.
Dopo un programma d’alto gradimento,
dice ai presenti e telespettatori:
“Adesso finalmente vi racconto,
quando la vita da solo dolori”.
Fanno piacere applausi e complimenti,
ma penso con profonda commozione,
alla promessa fatta in quei momenti,
quand’ero aggrappato ancor a quel gommone.
Io l’ho provato sulla pelle mia,
cosa vuol dire attraversare il mare,
quando s’infuria, vivi una tragedia,
e speri che ti vengano a salvare.
Quella promessa, io l’ho mantenuta,
ed ho fondato un centro d’accoglienza,
che dia ai migranti dignità e speranza,
e ricordar chi in mare l’ha perduta.
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