Poesie

Il Primo Amore

È necessario fare una premessa,

Parlar dei sentimenti con passione,

Scambiar l’amore con infatuazione,

la cotta giovanile che poi passa.

Eravamo ragazzi nel cinquanta,

Tanti ideali nella nostra testa,

Con la voglia di vivere la vita,

Riprenderci l’infanzia mai vissuta.

La guerra aveva spento i nostri sogni,

I sentimenti erano allo sbando,

La vita reclamava il suo domani,

Per poter costruire un nuovo mondo.

Il tempo non si ferma per nessuno,

Cresce l’età, risveglia i sentimenti,

L’amore al cuore provoca tormenti,

Che dolce sensazione vive ognuno.

Quanto tempo è passato, sembra ieri,

Eravamo un pò curiosi a quell’età

Volevamo scoprir nei nostri cuori,

La principale essenza della vita.

Nel nostro gruppo c’era una ragazza,

Che era da qualcuno male accetta,

Nessuno dava a lei tanta importanza,

Però non è mai stata rifiutata.

Si chiamava Elvezia, per noi la peste,

Nella nostra ignoranza giovanile,

Era considerata guastafeste,

Generatrice di qualunque male.

Ma lei non dava peso alle parole,

Aveva un carattere ribelle,

Considerava un dono l’amicizia,

Era nemica dell’ ipocrisia.

Un giorno ero seduto su una panca,

Stavo leggendo un libro interessante,

Elvezia è accanto a me,un po’ pressante,

“E solo la tua stima che mi manca”

Infastidito da quell’intrusione,

Glielo feci capire chiaramente.

“Di quel che dici non m’importa niente,

Lasciami in pace, io non ho intenzione”

“Quanto tempo il mio cuor dovrà aspettare,

Per sentirti vicino almeno un po’,

Per me il sentimento non è un gioco,

Da te aspettavo un brivido d’amore”.

Scosso da questa sua dichiarazione,

Alzai la testa, vidi che piangeva,

Senza aspettare una mia reazione,

Correndo e singhiozzando se ne andava.

Quelle sue frasi dette con franchezza,

M’hanno aperto la mente ed anche il cuore,

Di colpo avevo perso l’innocenza,

Cominciavo a capir cos’è l’amore.

L’ho cercata per tanti giorni ancora,

Non l’ho più vista, ero disperato,

ecco che una mattina di buon ora

Ho avuto notizie del suo stato.

Giaceva in una stanza d’ospedale,

Corsi da lei con l’animo ferito,

Disse “t’ho amato ma non l’hai capito,

Le tue parole m’hanno fatto male”.

Tornarono alla mente in quel momento,

Ricordi d’un amore mai sbocciato,

Quando baciai la  candida sua fronte,

Il suo sorriso m’annunciò la morte.

Quando morì, aveva sedici anni,

Vivendo un amore mai vissuto,

Non ha realizzato il suo domani,

Vittima d’un destino tanto ingrato.

È stato amore o forse infatuazione,

È crudele giocar coi sentimenti,

Diventa un tormento senza fine,

Amare senza esser ricambiati.

30 marzo 2017

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