Poesie

il tatuaggio

Giunta all’incrocio, ebbi un incidente,
stridor di freni, il botto e le invettive,
tanta paura, ma di rotto niente,
neanche le intenzioni son cattive.

E come avviene in queste circostanze,
c’è il rimpallo di responsabilità,
dopo subite tante rimostranze,
ci fù lo scambio di generalità.

“Mi chiamo Delio, sono un avvocato.”
“Piacere Nadia, sono un impiegata”
Il giovane sul braccio è tatuato,
effigiata una donna e una data

Durante una festa di famiglia,
sfoglio un album di foto e vedo Delio
il tatuaggio con didascalia,
“No, non può essere vero, è un abbaglio.”

Quel tatuaggio, mi riporta in mente,
l’incidente banale di quel giorno,
scoprir le origini, per me è importante,
quale mistero gli aleggia attorno?

Chiesi a mio padre delle spiegazioni,
il quale dopo tante reticenze,
mi diede delle chiare informazioni
che purtroppo divennero sentenze.

“Prima di mamma, un altra donna ho avuto,
Delio è nato dalla nostra unione,
lei questo figlio, non l’ha mai amato
e se ne andata senza una ragione.

Per ricordarla, ho fatto il tatuaggio,
dopo è tornata e s’è ripresa il figlio,
eludendo i diritti e il mio disagio,
da quel giorno, non ho più visto Delio.

Quell’incidente ha aperto una ferita,
che non ha smesso mai di sanguinare,
prima che chiuda gli occhi a questa vita,
Delio è tuo fratello, non lo scordare”.

La confessione ha sconvolto Nadia,
ma poi se ne fatta una ragione,
lei eroina nella sua commedia,
non riesce a gestire l’emozione.

Delio è all’oscuro della situazione,
non crede al racconto della donna,
ma la foto gli toglie ogni illusione,
s’emoziona e abbraccia la sorella.

Il vecchio padre li aspettò fremendo.
“Non credevo di viver questo evento,
la gioia che io provo non nascondo,
finisce accanto a voi il mio tormento.”

 

Photo by Megan Bagshaw on Unsplash