La mia maestra
Sono passati oltre sessant’anni,
frequentavo la scuola elementare,
iniziava da lì il mio domani,
con un infanzia da dimenticare.
L’innocenza infantile ci legava,
il bullismo nella scuola già esisteva,
se creavano un clima di maretta,
per i più ribelli c’era la bacchetta.
Pochi hanno evitato il trattamento,
le bacchettate eran salutari,
calmavano chi era turbolento,
ai bulli insegnavano i valori.
Cambiando scuola, un epoca è finita,
al bando è stata messa la bacchetta,
ritenuta illegale l’utilità,
è stata relegata su in soffitta.
Senza traumi è avvenuto il cambiamento,
l’insegnante e una bella signorina,
e facile con lei l’apprendimento,
quante cose ci insegna la maestrina.
Finito il ciclo delle elementari,
ognuno già prepara il suo domani,
ci attendono le classi superiori,
la scuola offre tante soluzioni.
Dopo la scuola, inizia un altra vita,
si lavora per metter su famiglia,
la bella gioventù che va vissuta,
l’amore bussa al cuor, viverlo invoglia.
Passano gli anni,adesso sono anziano,
la maestrina torna dal passato,
notevole il suo bagaglio umano,
e il suo sorriso che non ho scordato.
Col suo insegnamento son cresciuto,
tante buone maniere m’ha insegnato,
ora se son da tutti benvoluto,
devo dir grazie a lei che m’ha formato.
La sua bellezza non è mai sfiorita,
candidi i suoi capelli, dolce il viso,
che, illuminato dal suo sorriso,
sprizza dagli occhi gioia infinita
La vedo spesso, ma per timidezza,
non l’ho fermata mai per rievocare,
in me rimane viva la speranza,
che quest’incontro infin dovrà avvenire.
Il desiderio s’è realizzato ,
abbraccio, baci e clima surreale,
malgrado gli anni, m’ha riconosciuto,
che bel regalo ho avuto per Natale.
Poesia dedicata alla mia maestra Francesca Bigioni.
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